1.3. Storia degli studi
La prima operazione che è stata fatta è quella della ricerca bibliografica. Il sito di Blera, a differenza degli altri centri dell’Etruria meridionale resta quasi nella totale oscurità fino alla metà dell’Ottocento: non si registano studi fino al 1822 quando uno studioso locale Alberti fornisce le prime indicazioni topografiche(11b).Solo alla metà dell’Ottocento vengono fornite le prime indicazioni topografiche inerenti i monumenti e le necropoli rupestri, ma è soprattutto in questo periodo, risale la prima pianta, fatta a schizzo da Dennis(12). Al 1880 risale il lavoro per la Carta Archeologica di Cozza, Gamurrini e Pasqui che anche se rimasto inedito per alcuni decenni ha poi fornito indicazioni topografiche fino ad allora sconosciute(13a). All’inizio del Novecento si pone la grande impresa dell’Istituto Archeologico Germanico che riguardò innanzitutto il rilevamento delle necropoli rupestri; un lavoro di grande mole che non trascurò neppure l’indagine topografica della città. “Disegni, schizzi e soprattutto foto che ci restituiscono una Blera sconosciuta, con tombe monumentali fin sotto le case del paese e ben visibili nei valloni ora invasi dalla vegetazione, monumenti ora crollati o distrutti o semplicemente nascosti nella macchia”(13b)
(11b) Alberti, 1822
(12)
(13a) Castagnoli, Colonna, Quilici 1974
(13b) Quilici Gigli, p 10 La situazione di degrado dei monumenti è ancora tangibile
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