6.0 PROCEDURE OPERATIVE
6.1 FASI DI ATTUAZIONE DEL PIANO
Per l'attuazione del piano si prevedono le seguenti fasi:
-vigilanza, - preallarme, - allarme,- intervento.
Per ognuna delle fasi si indicano di seguito gli aspetti più salienti, dei quali si dovrà tenere il massimo conto nella gestione di quelle situazioni che possono determinare o determinano grave pericolo per l'incolumità delle persone e dei beni.
L'attività di controllo del territorio, costituisce un presupposto indispensabile per consentire la più tempestiva attivazione dell'organizzazione di protezione civile.
Nel portale dedicato alle attività di monitoraggio sono stati indicati, per ciascun tipo di rischio, gli Eventi storici e qui si indicano gli Enti ed Uffici che ordinariamente svolgono tale funzione.
Nell'ambito delle procedure operative, la vigilanza si configura come la fase in cui, in presenza di cause potenzialmente scatenanti una situazione di pericolo, viene effettuato uno specifico ed attento servizio di ricognizione delle zone esposte a rischio. La stessa, che risulta riferibile in modo particolare agli eventi meteorologici, si può instaurare: d'iniziativa:
- del Sindaco o di altro responsabile comunale secondo regolamentazione propria dell'Ente;
- degli agenti e ufficiali di pubblica sicurezza;
- dei responsabili delle singole infrastrutture interessate;
- su segnalazione dei responsabili delle attività di monitoraggio
- su segnalazione della Prefettura.
Gli Enti addetti alla vigilanza e quelli preposti alle
attività di monitoraggio informano tempestivamente i competenti uffici e
Oltre ai Sindaci, agli organi dello Stato e degli Enti pubblici, è tenuto a darne notizia:
-chiunque, nell'espletamento di pubbliche funzioni, venga a conoscenza dell'insorgere di situazioni di pericolo o del verificarsi di calamità naturali o catastrofi;
-chiunque abbia notizia dell'insorgere di situazioni di pericolo o del verificarsi di calamità naturali o catastrofi;
-le navi o gli aeromobili in navigazione.
La segnalazione deve indicare in particolare; secondo lo schema allegato:
-la natura del pericolo o della calamità;
-la gravità della situazione;
-l'entità dei danni;
-le località interessate;
-la disponibilità di personale e mezzi localmente reperibili e disponibili per un primo immediato intervento;
-l'entità e tipo dei concorsi occorrenti per integrare le disponibilità locali;
-ogni altro elemento utile per una esatta valutazione al fine di disporre adeguati interventi di soccorso.
Sulla base delle notizie ricevute
-dichiara lo stato di preallarme, che viene diramato ai Sindaci delle località interessate, agli organi ed enti ordinariamente competenti o che concorrono all'emergenza, secondo le modalità in allegato:
1. riunisce il Centro Coordinamento Soccorsi;
2. attiva la sala operativa;
3. dispone la costituzione dei Centri Operativi Misti.
Appena in possesso di elementi sufficienti a fornire un quadro della situazione di pericolo informa con l'apposito messaggio allegato.
-il Dipartimento della Protezione Civile;
-il Ministero dell'Interno Direzione Generale Protezione Civile;
-il Presidente della Giunta Regionale del Lazio
Sulla base degli elementi di valutazione direttamente acquisiti e comunque appena ricevuta comunicazione dello stato di preallarme, il Sindaco, autorità comunale di protezione civile:
-appronta i primi interventi di soccorso in favore delle popolazioni minacciate del pericolo;
-assicura un efficiente funzionamento degli uffici e dei servizi comunali anche, se occorre, al di fuori dei normali orari di lavoro, mantenendo costanti collegamenti con la sala operativa della Prefettura ed il Centro Operativo Misto di Zona, appena insediati;
-dispone per la immediata effettuazione di sopralluoghi nelle zone minacciate dal pericolo, a mezzo di funzionari e personale degli Uffici Tecnici del Comune o di cittadini in possesso di specifiche qualifiche, al fine di accertare la effettiva situazione, riferendo subito al Prefetto sull'esito degli accertamenti eseguiti;
-stabilisce immediati contatti con le altre componenti della protezione civile presenti localmente per coordinare le modalità degli eventuali interventi da attuare;
-informa sulla base delle linee guida riportate nel capitolo 3 la popolazione residente in zona a rischio della previsione o della situazione in atto, invitandola ad assumere idonei comportamenti di autoprotezione;
-qualora la
situazione di pericolo faccia prevedere l'eventualità di dover attuare
l'allontanamento della popolazione residente nelle zone minacciate, stabilisce
intese con
-ove la situazione di pericolo faccia ritenere che il personale ed i mezzi localmente disponibili non siano sufficienti a fronteggiare l'eventuale verificarsi della calamità incombente, segnala l'esigenza alla Sala Operativa della Prefettura o al Centro Operativo Misto di Zona, se attivato, precisandone tipo ed entità.
Ricevuta notizia dello stato di preallarme:
-verificano la rispondenza della propria organizzazione, ponendola in condizione di prontezza operativa;
-garantiscono la continuità delle comunicazioni, fornendo alla sala operativa della Prefettura i recapiti telefonici permanentemente attivati;
-In particolare, gli Enti proprietari di strade organizzano le deviazioni che potrebbero essere necessarie in relazione alla vulnerabilità specifica della viabilità, segnalando eventuali esigenze alla sala operativa della Prefettura.
E' la fase in cui lo sviluppo della situazione fa supporre, con sufficiente probabilità, il verificarsi dell'evento, oppure, trattandosi di eventi imprevedibili giunge notizia dell'evento stesso.
Nel primo caso, in sede di valutazione degli elementi acquisiti occorrerà tenere ben presenti i tempi occorrenti per fornire una sufficiente informazione alla popolazione ed attivare le conseguenti misure di protezione civile.
1. Dichiara lo stato di allarme che viene diramato ai Sindaci delle località interessate, agli organi ed enti ordinariamente competenti o che concorrono all'emergenza secondo le modalità indicate in allegato;
2. riunisce - nel caso di evento improvviso, perché diversamente si sono già costituiti col preallarme - il Centro Coordinamento Soccorsi e costituisce il Centro o i Centri Operativi Misti per le zone interessate ed attiva la sala operativa;
3. informa della situazione in atto la popolazione;
4. adotta tutti i provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi;
5. con l'apposito messaggio riportato in allegato informa:
§ il Dipartimento della Protezione Civile;
§ il Ministero dell'Interno - Direzione Generale della Protezione Civile
§ il Presidente della Giunta Regionale.
Il messaggio viene aggiornato in linea di massima ogni ora nelle prime 12 ore, ogni due ore dopo le prime 12 ore e fino alle 24 ore, ogni 4 ore in seguito e fino alle 48 ore; il messaggio successivo deve sempre comprendere i dati del precedente.
- Verifica l'idoneità e l'adeguatezza dei sistemi di trasmissione disponibili, prospettando alla Sala Operativa della Prefettura eventuali necessità;
-Instaura un collegamento continuo con i Comuni;
-Acquisisce tutte le informazioni utili ad una precisa rappresentazione dell'evolversi della situazione in loco, trasmettendo alla sala operativa della Prefettura un rapporto riepilogativo della situazione, secondo lo schema riportato in allegato;
-Coordina le forze disponibili sul territorio e rappresenta alla sala operativa della Prefettura le esigenze emergenti secondo criteri di priorità.
1. Assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alle popolazioni colpite;
2. dispone sulla base dal piano comunale di protezione civile l'immediata attuazione dei primi interventi mediante l'impiego del personale e dei mezzi disponibili localmente;
3. informa la popolazione della situazione in atto indicando i comportamenti da osservare;
4. fornisce al Centro Operativo Misto di Zona continui aggiornamenti sull'evolversi della situazione facendo presente, tramite lo stesso, alla sala operativa della Prefettura, le necessità emergenti secondo criteri di priorità.
-Assicurano un continuo scambio di informazioni con la sala operativa della Prefettura sulla situazione in atto nei rispettivi settori di competenza. In particolare gli Enti ed Uffici che gestiscono le reti di monitoraggio forniscono almeno ogni ora i dati di cui dispongono;
-Attuano d'iniziativa o su disposizione degli organi di coordinamento gli interventi di soccorso richiesti dall'emergenza in atto, dandone notizia alla Sala Operativa della Prefettura;
-Trasmettono alla Sala Operativa della Prefettura, ogni 6 ore un rapporto riepilogativo delle forza impegnata, degli interventi effettuati, conclusi o in corso, delle località d'intervento;
-Nelle zone d'intervento, mantengono contatti con i Sindaci ed il Centro Operativo Misto.
E' la fase in cui si realizza l'azione di soccorso, coordinata dalla Prefettura. Comprende tre distinti momenti:
- Acquisizione di dati
- Valutazione del fenomeno
- Adozione delle misure
Se c'è stato il preallarme, i dati verranno forniti secondo le modalità già indicate nei paragrafi precedenti. In caso di evento improvviso tutti gli Enti che comunque ne fossero a conoscenza comunicheranno alla Prefettura i dati relativi all'evento verificatosi. I dati, inizialmente di larga massima, dovranno in seguito essere precisati nel dettaglio.
L'acquisizione dei dati consente una valutazione - più o meno sommaria - da parte della Prefettura, al fine di definire:
- le dimensioni territoriali del fenomeno;
- gli effetti causati alla popolazione, alle opere d'arte, alle colture, al patrimonio zootecnico e/o forestale.
Le predette valutazioni consentono di determinare le misure da prendere in materia di:
a) delimitazione dell'area colpita;
b) divieto di accesso all'area;
c) igiene e sanità pubblica;
d) sgombero, ricovero ed alimentazione della popolazione;
e) sgombero, ricovero ed alimentazione del bestiame;
f) itinerari riservati allo sgombero della popolazione e all'afflusso delle unità di soccorso;
g) ordine pubblico all'interno dell'area;
h) determinazione delle unità di intervento e dei mezzi necessari;
a) delimitazione dell'area colpita
b) Divieto di accesso e/o di sorvolo dell'area
Viene stabilito dal Prefetto in relazione a:
-Probabilità del ripetersi del fenomeno;
-Pericolosità per il personale in seguito agli effetti secondari verificatisi o di probabile avvenimento: crolli di edifici, epidemie, percorribilità delle rotabili.
L'accertamento della necessità di disporre l'isolamento dell'area colpita viene effettuato da:
-Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco
-Sindaco
-Servizi Sanitari
-Compartimento A.N.A.S.
-Amministrazione Provinciale
-Servizio Regionale Opere Pubbliche e Difesa del Suolo.
Questi comunicheranno alla Prefettura (C.C.S.) le misure, che, sul momento, sarà necessario assumere.
c) Igiene e sanità pubblica
Le norme relative all'igiene e sanità pubblica verranno emanate in relazione alla situazione contingente, su proposta delle competenti Autorità Sanitarie
d) Sgombero, ricovero e alimentazione della popolazione
Quando si rende indispensabile lo sgombero, spontaneo o forzato, della popolazione, il Centro Coordinamento Soccorsi adotterà tutte le misure del caso. In relazione allo stato di transitabilità delle rotabili ed all'entità del fenomeno, definirà e comunicherà (ai Comandi di Polizia Stradale ed ai Carabinieri, nonché ai Comuni interessati) gli itinerari disponibili per lo sgombero della popolazione e le località ove essa potrà trovare sistemazione. La comunicazione preciserà per ogni Comune, l'itinerario sul quale dovrà essere avviata la popolazione per defluire con rapidità e sicurezza dall'area colpita e dove potrà trovare sistemazione. In particolare avrà luogo con priorità lo sgombero degli ammalati e feriti. In ciascun centro abitato i feriti e gli ammalati verranno concentrati - ove possibile - in unico "posto raccolta ammalati". I comuni segnaleranno alla Prefettura (C.C.S.) e - non appena costituito - al Centro Operativo Misto il "posto (o i posti) raccolta malati". I feriti ed ammalati gravi dovranno essere sgomberati con precedenza: un medico definirà la priorità degli ammalati da sgomberare. Gli ammalati e feriti non gravi dovranno essere ricoverati in locali idonei su indicazione degli organi sanitari.
La popolazione dovrà essere concentrata nelle zone che, in relazione all'evento, verranno indicate dal C.C.S. e nelle quali sarà assicurata l'assistenza. Allo scopo di coordinare e agevolare l'esodo della popolazione dalla zona colpita e di dare modo alla Prefettura di definire e comunicare i primi provvedimenti necessari, nonché in considerazione che l'evento possa verificarsi nottetempo e/o in condizioni meteorologiche avverse, ciascun Comune definirà:
-uno o più punti di ricovero delle persone ferite ed ammalate
-uno o più punti di riunione della popolazione.
I punti di ricovero e di riunione dovranno - ove possibile - essere al coperto, situati alla periferia dell'area maggiormente colpita, vicino a campi o prati adatti all'atterraggio di elicotteri provvisti o viciniori a punti serviti da acqua potabile.
preciserà le zone di atterraggio di elicotteri:
-Piazze d'armi,
-Campi sportivi, etc.
Lo sgombero della popolazione al di fuori del territorio comunale dovrà avvenire secondo le indicazioni di itinerari e di centri abitati designati dalla Prefettura (C.C.S.).
Il Comune provvederà alla disciplina del traffico nell'interno del centro abitato (Capoluogo del Comune) e delle frazioni più popolose; provvederà inoltre a facilitare la circolazione delle unità di intervento, in afflusso nell'interno del centro abitato.
Lo sgombero dei feriti e degli ammalati dovrà essere attuato con carattere di priorità; la precedenza nello sgombero dovrà essere definita da un medico incaricato dal Sindaco.Le richieste di medicinali dovranno essere inoltrate al Centro Operativo Misto.
e) Ricovero, sgombero e alimentazione del bestiame
Il bestiame recuperato o recuperabile dovrà essere concentrato in uno o più "punti di riunione animali", ripartiti per contrada e tipo di animali. I punti di riunione debbono consentire, ove possibile, il riparo dai fenomeni atmosferici. Le eventuali necessarie misure igieniche verranno impartite dal servizio veterinario o, nel caso di isolamento, di iniziativa. Lo sgombero dovrà avere luogo dopo che la massa della popolazione avrà abbandonato l'area colpita.
Ciascun Comune definirà:
-uno o più posti di riunione per animali, distinti per tipo di animale;
-uno o più posti di ricovero di animali infetti o ammalati.
I posti
dovranno essere provvisti - ove possibile - di acqua potabile, ubicati fuori
dai centri abitati e distanti (almeno
f) Itinerari riservati allo sgombero della popolazione ed all'afflusso delle unità di soccorso.
Allo scopo di consentire l'ordinato e rapido intervento delle unità di soccorso, gli itinerari di maggior capienza verranno riservati all'afflusso di dette unità. Il Centro Coordinamento Soccorsi rende noti i percorsi prescelti ai Comandi di Polizia Stradale, ai Carabinieri e alle unità di soccorso, nonché ai Comuni interessati da predetti percorsi, affinché, con l'intervento dei vigili urbani, provvedano a facilitare il transito delle unità per i rispettivi centri abitati o nodi stradali. Analoga comunicazione verrà fatta per gli itinerari riservati allo sgombero della popolazione. Dispone, inoltre, gli eventuali servizi di viabilità a favore delle unità di soccorso lungo gli itinerari di afflusso designati e verso le aree di rispettiva destinazione.
g) Ordine pubblico nell'interno dell'area
Viene assicurato dagli ordinari organi di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza), secondo le disposizioni operative della Questura.
h) Determinazione delle unità di intervento e dei mezzi necessari
Il Centro Coordinamento Soccorsi definisce le unità di intervento e dirama le relative comunicazioni e disposizioni. Su segnalazione e proposta del Centro Operativo Misto, interviene per:
-la valutazione della consistenza la determinazione e l'invio in zona delle unità di soccorso più idonee alle esigenze prospettate;
-la valutazione della consistenza, la determinazione e l'invio in zona dei materiali e mezzi necessari attingendo alle proprie disponibilità e facendo ricorso alle possibilità di mercato; richiedendo al Ministero dell'Interno i materiali e i mezzi non reperibili sul mercato per il cui impiego occorre l'autorizzazione del predetto Ministero.
6.2 DIRAMAZIONE DEI MESSAGGIAllorquando occorre diramare un messaggio relativo all'instaurarsi di una fase di attuazione del presente piano (vigilanza, preallarme, allarme) è necessario individuare in relazione alla situazione di pericolo che si va delineando:
Ø i destinatari delle comunicazioni,
Ø le modalità di trasmissione
Ø il contenuto.
Destinatari della comunicazione in ordine di priorità sono:
-i Sindaci del territorio comunale che possono essere interessati dall'evento
-gli Enti competenti ad intervenire in via ordinaria
-gli Enti che concorrono all'emergenza
La scelta delle modalità di trasmissione dipende principalmente:
-dalla stima del tempo disponibile perché il messaggio sia utilmente ricevuto;
-dal momento in cui il messaggio viene diramato (giorno/notte, orario di apertura/chiusura degli uffici);
-dalla funzionalità delle reti di comunicazione.
In generale i messaggi vanno inoltrati telefonicamente, a mezzo fonogramma e telefax, ai recapiti preventivamente indicati da ciascun destinatario nella scheda in allegato. L'orario di trasmissione e ricezione deve essere appositamente annotato, unitamente - per i soli fonogrammi - alle generalità del trasmittente e del ricevente. Allorquando il messaggio ha per destinatari tutti i sindaci dei comuni della provincia si seguono gli schemi allegati di diramazione a cascata, incentrata sui Comuni sede di Centro Operativo Misto.
Al termine della trasmissione, ciascun Comune, sede di
Centro Operativo Misto deve inviare alla Prefettura l'apposito modello di
avvenuto inoltro e ricezione. Eventuali difficoltà devono essere immediatamente
segnalate alla Prefettura. In caso di interruzione dei collegamenti telefonici,
Il messaggio, formulato in forma sintetica, deve consentire al destinatario di conoscere seppure per linee generali l'evento cui si riferisce e la fase della presunta pianificazione che si vuole attivare.
6.3 L'INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONEL'esito positivo degli interventi di soccorso è condizionato in modo determinante dalla collaborazione della popolazione che per questo motivo deve essere adeguatamente informata sui rischi cui è esposta, le procedure di allertamento, i comportamenti da osservare, l'organizzazione dei soccorsi. Nella pianificazione dell'informazione, occorre tenere presenti i seguenti punti: -quando comunicare, -chi deve comunicare,- a chi comunicare,-cosa comunicare,-come comunicare:
Si distingue:
* informazione preventiva: finalizzata a mettere ogni individuo nella condizione di conoscere il rischio a cui è esposto, di verificare correttamente i segnali di allertamento e di assumere comportamenti adeguati durante l'emergenza. Va svolta in modo programmato durante l'anno.
* informazione in emergenza: finalizzata ad allertare la popolazione interessata da una emergenza prevedibile o in atto e ad informarla costantemente. Va svolta in presenza di situazioni che determinano l'instaurarsi delle fasi di preallarme e allarme.
E' compito specifico degli organi di direzione e coordinamento della protezione civile: Prefetto e Sindaco. In particolare, il Prefetto cura l'informazione sul piano provinciale, il Sindaco quella rivolta alla propria comunità.
L'informazione deve essere diretta, in primo luogo, a quanti stabilmente si trovano su un determinato luogo, esposto ad un rischio specifico. Ciascun Comune, nell'ambito della pianificazione di protezione civile, delimita le aree che possono essere interessate da eventi calamitosi ed individua le persone, le famiglie e la collettività nelle stesse presenti; i luoghi ad elevata concentrazione di persone (Uffici, alberghi ecc.) e quelli ad elevata concentrazione di persone vulnerabili (ospedali, scuole ecc.). Tale individuazione consente, peraltro, di definire le modalità da seguire nelle comunicazioni, che devono essere adeguate alle caratteristiche specifiche dei destinatari (portatori di handicap, anziani, minori ecc.).
L'oggetto della comunicazione varia a seconda che si tratti di informazione preventiva o di emergenza.
Nel primo caso, deve contenere informazioni:
* sulla natura del rischio e le possibili conseguenze sulla popolazione ed il territorio
* sulle modalità di allarme e di comunicazione alla popolazione in caso di emergenza
* sulle azioni e sul comportamento che la popolazione interessata deve seguire in caso di incidente
* sulle procedure d'intervento previste dalla pianificazione comunale e provinciale.
Nel secondo caso, deve segnalare:
* cosa deve concretamente fare il cittadino
* come deve agire nei confronti della propria famiglia
* cosa è successo o sta per succedere
* quali misure particolari di autoprotezione occorre attuare
Informazione preventiva: per l'informazione preventiva, è utile predisporre un apposito opuscolo, da distribuire alle famiglie residenti nelle zone a rischio. La consegna dovrà preferibilmente avvenire da parte di un rappresentante del Comune e molto efficace è l'impiego dei volontari. In generale e nei Comuni più popolosi, la distribuzione può avvenire per posta, con la predisposizione di sistemi di richiamo e amplificazione del messaggio. Nei locali pubblici possono essere affisse targhe contenenti i sistemi di allertamento e le norme di comportamento.
Informazione di emergenza: per l'informazione di emergenza che come si è detto nel capitolo precedente, è compresa tra le procedure di allertamento e di allarme, le modalità di comunicazione sono diverse a seconda che si tratti di emergenza prevedibile o immediata. Occorre inoltre distinguere tra gli allarmi diretti a singoli individui o a gruppi omogenei di persone (allarmi individuali) - che prevedono l'ascolto diretto della voce di chi trasmette o, per lo meno, che le istruzioni contenute in esso vengano puntualmente eseguite - da quelli rivolti a gruppi numerosi o eterogenei in cui l'inerzia della massa può alterare totalmente il contenuto del messaggio (allarmi collettivi).
In ogni caso le modalità di comunicazione devono essere adeguatamente pianificate.
Emergenza prevedibile - Allarmi individuali
Il sistema più idoneo è sicuramente quello della trasmissione telefonica di un messaggio preregistrato alle persone presenti nell'area esposta a rischio. L'efficacia di questo metodo è condizionato essenzialmente dalla possibilità di trovare le persone in casa: va perciò preferibilmente utilizzato di notte. La maggior parte delle famiglie è riunita e l'ansia dovuta all'assenza di qualche componente sarà maggiore.Qualora il ricorso a tale sistema fosse troppo gravoso, in relazione al numero delle persone da contattare ed al tempo disponibile prima che l'evento si verifichi, si può ricorrere ai sistemi di megafonia mobile con messaggi preregistrati.
L'allarme viene attuato attraverso un segnale acustico (sirene, campane ecc.), precodificato e come tale riconoscibile dalla popolazione, seguito dall'invito, diffuso a mezzo di megafoni o altoparlanti, a sintonizzarsi su una determinata emittente radiotelevisiva.
Per i segnali di preallarme può essere usato un suono intermittente.
E' evidente che qualora sia stata svolta l'informazione preventiva, il segnale acustico potrebbe già contenere in sé stesso l'invito a compiere tale operazione e ad assumere i conseguenti comportamenti protettivi.
Emergenza prevedibile - Allarmi collettivi
Tra gli allarmi collettivi, i più affidabili sono quelli
contenuti in messaggi scritti, che non sono soggetti ad interpretazioni o a
distorsioni verbali. Per la tempestività di diffusione, risultano
particolarmente idonei i videogiornali trasmessi dalle emittenti televisive con
sistema teletext.
Emergenza immediata
Nell'imminenza di un evento che può determinare pericolo per le persone ed i beni, si utilizzano le modalità già illustrate nel paragrafo precedente. Il segnale acustico di allarme deve però essere differenziato da quello di preallarme: può essere utilizzato un suono continuo. I sistemi di megafonia mobili devono essere attivati in modo massiccio nelle zone più direttamente interessate dall'evento. La presenza in loco di operatori della protezione civile, può contribuire a facilitare l'informazione.
Fine emergenza
Una volta esauritosi il fenomeno che ha determinato l'emergenza o allontanatosi il pericolo deve essere comunicato il cessato allarme. Si possono utilizzare in questo caso i segnali acustici relativi al preallarme suono intermittente.
Disposizioni particolari
Per alcuni tipi di rischio, esiste una specifica normativa che disciplina l'informazione al pubblico. E' il caso delle industrie a rischio di incidente rilevante (DPR 175/1988) e delle attività con impiego di sorgenti radioattive (Dlg. n. 230/1995). Per l'informazione preventiva alla popolazione sul rischio industriale si rinvia alle apposite linee guida elaborate dal Dipartimento della Protezione Civile.
Rapporti con i mass-media
In tutte le fasi dell'informazione, il rapporto con i mezzi di comunicazione di massa è estremamente delicato ed importante.
In particolare nell'informazione generalizzata, la
predisposizione di comunicati stampa efficaci o la buona organizzazione di
conferenze stampa assumono un ruolo determinante. Per questo motivo, è
opportuno prevedere la collaborazione di esperti del settore. Nell'ambito della
presente pianificazione, ai sensi dell'art. 14, comma 4, della L.225/92, al
momento della dichiarazione dello stato di preallarme si costituisce presso